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22 Ago
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Intervista all'autore - Patrizia Palombi

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?

Io sono nata e cresciuta a Roma ed ho trascorso la mia infanzia, durante le vacanze estive, in Toscana tra Pitigliano e Orbetello, in Maremma. Senza dubbio tutti questi luoghi sono fonte d'ispirazione per i miei scritti.



2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?

Sicuramente consiglierei ad un adolescente di leggere "L'amico ritrovato" di Fred Uhlman, un libro breve ma intenso nel quale, attraverso un periodo storico tragico ed importante, l'autore magistralmente racconta con grazia ed estrema raffinatezza scenari e sentimenti che descrivono l'amicizia ed i luoghi dove i protagonisti, due ragazzi tedeschi di cui uno ebreo, esprimono giovani e beati la loro adolescenza. Questo alternarsi di emozioni, unitamente alla sciagura legata alla Seconda Guerra Mondiale, culmina nel momento in cui l'amico ebreo, dopo tanti anni, legge la lista dei caduti in guerra dove trova scritto il nome del suo amico ucciso per un attentato ad Hitler; quindi aveva ritrovato il suo amico che non si era dimenticato di lui e degli ebrei. Semplicemente meraviglioso.



3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ e-book?

Leggere è un grande esercizio per il nostro cervello ed un balsamo per la nostra mente; quindi che sia cartaceo o e-book va bene purché si legga. Però devo affermare che io, come molte altre persone, apprezzo il libro in quanto oggetto concreto di cui amo la consistenza, l'odore ed il suo aspetto tradizionale sullo scaffale o nelle librerie. Inoltre i libri cartacei tradizionali sono anche considerati beni culturali di valore nel corso dei vari secoli.



4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?

Per me la scrittura è stato un colpo di fulmine che mi ha catturato già dall'infanzia; ho sempre scritto tanto ed ho sempre amato scrivere. È anche vero che questo amore, durante gli anni, va rielaborato, metabolizzato ed anche, appunto, ponderato, arricchendolo di nuovi contenuti ed eliminando ciò che potrebbe appesantire il proprio operato.



5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?

Il pensiero che avevo durante la stesura di questo libro riguardava soprattutto la continua ricerca di dare un senso più profondo alla mia esistenza attraverso un percorso intimo ma anche corale che si snoda attraverso la riflessione personale, cercando di capire chi mi circonda e andando oltre l'apparenza dell'immediato; sviluppando la mia storia è come vivere lucidamente cercando di stabilire una coerenza con tutte le azioni della mia vita e dando ad essa un ordine. Insomma volevo ritrovarmi.



6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?

Senza dubbio che per tutti il meglio deve ancora venire e che l'età è solo una sovrastruttura mentale. Infatti in qualsiasi momento ci si può reinventare, basta volerlo.



7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?

Da quando ho imparato a scrivere il mio sogno era quello di diventare una scrittrice. La mia eroina, nonché musa ispiratrice era Jo di "Piccole donne" che ho letto a sette anni. Forse questo sogno si è affievolito quando ho iniziato a lavorare in ufficio, (tra i venticinque ed i trenta anni) ma non ho mai smesso di scrivere.



8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?

In effetti sì! In principio il mio libro doveva essere un piccolo racconto da consegnare ad una mia amica proprietaria di una libreria che avrebbe dovuto pubblicarlo on line nell'estate del 2016. Poi la signora in questione, in piena estate, per motivi personali, ha deciso di chiudere la sua attività e di andarsene da Roma ma io, oramai, ero così presa dalla mia storia che ho deciso di continuarla e di ampliarla.



9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?

Assolutamente no! Estremamente convinta di ciò che stavo scrivendo e decisa a portare a termine il mio operato.



10. Il suo autore del passato preferito?

Mi piace molto Antonio Fogazzaro di derivazione romantica ma anche uno dei primi autori delicatamente decadenti.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Interessante specialmente se la voce narrante interpreta correttamente il contenuto della storia e l'emotività dei personaggi; inoltre lo trovo utile per quel pubblico che per vari motivi, in primis quelli legati alla salute, necessita di una lettura "diversa".

 

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